Manifesto it

Prima di suonare la primissima nota, il PUTAN CLUB aveva innanzitutto chiarito alcuni punti:

 

A) ABBIAMO MANDATO ALL'INFERNO QUASI TUTTE LE AGENZIE

Perché a meno che tu non sia i Rolling Stones o il nuovo buzz dei media, il tuo agente invierà semplicemente una banale newsletter, spesso con altri nomi di band e quindi attenderà l'arrivo di un'e-mail o lo squillo del telefono. Se sei fortunato, potresti ottenere 20 concerti all'anno (prova quindi a pagare l'affitto, le bollette e la vita con questo). Continuiamo, nessuna agenzia lavora davvero su scala internazionale: in genere cercano di passare il gruppo ad un'altra agenzia in un altro Paese che farà esattamente la stessa cosa, ovvero una breve comunicazione poi l’attesa di un ritorno. Perché, fino a quando non hai firmato con una casa discografica che investirà in un budget reale ed effettivo in promozione ed addetti stampa, riuscirai a lavorare probabilmente per pochi anni nel tuo Paese e molto più probabilmente non all'estero. Devi quindi dimenticare di lavorare solo nel tuo Paese: la salvezza - e il piacere - è ovunque. N.B.: poche e rare agenzie hanno ancora tutta la nostra stima e tutta la nostra amicizia.

 

B) ABBIAMO DECISO DI ESSERE ESTREMAMENTE RETICENTI CON I MEDIA

Perché oggi quasi nessuno scrive di musica, ora si fa quasi solamente gossip ("il colore delle mutandine della bassista italiana" o "il cazzo ridicolo del chitarrista francese"). Anche The Wire, ancora degno di nota fino a qualche anno fa, sta lentamente crollando. Al giorno d'oggi, blogger accaniti e free-lancer sono spesso filtri molto migliori, semplicemente perché non hanno a che fare – o non vogliono scendere a compromessi – con l'industria musicale. Inoltre, negli anni, abbiamo costruito una newsletter di oltre 250.000 iscritti, una cifra spesso superiore alle vendite effettive delle principali riviste musicali.

 

C) AVEVAMO DECISO DI NON PUBBLICARE MAI NESSUN ALBUM

Perché a meno che tu non firmi con una vera casa discografica (= investire un budget reale in promozione e addetti stampa), potresti avere 5000 copie stampate che presto finiranno sotto il tuo letto fino alla pensione (ma il tuo ego sarà soddisfatto, inquinando così ancora di più il mondo con qualche chilo in più di plastica, vinile e cartone, stampati inutilmente se non hai davvero lavorato alla diffusione di questo materiale). Detto questo: sì, alcune recensioni/articoli di stampa del tuo lavoro possono aiutare a convincere alcuni promotori meno appassionati - che saranno comunque più facilmente convinti dal numero di visualizzazioni o ascolti delle tue sborrate. (“Nessun album pubblicato”: abbiamo fallito, sotto la pressione del nostro pubblico che pretendeva una cosa fisica, abbiamo affidato i nostri audio-master alla più piccola, estrema e resistente delle etichette che conosciamo e ammiriamo: Toten Schwan Records, della Toscana. Siamo ora alla terza ristampa.)

 

D) TOUR

Quindi la vera sopravvivenza economica viene dal vero tour (non solo 30 apparizioni all'anno, ma molto di più) - in altre parole l'aiuto principale viene dal pubblico, forse solo 5 persone al tuo primo concerto in una nuova città/Paese ma molto di più quando ci tornerai (e devi assolutamente e sempre tornarci) se riesci a farli sognare (ovvero una "fan-base" su cui contare). Il pubblico e i partecipanti sono gli unici a essere rispettati: vengono, probabilmente avranno pagato un ingresso, perché il vero scopo (sociale) di ogni arte è alleviare la tristezza, lo stress o il taedium vitae. Non dimenticare mai che l'arte ha soprattutto un ruolo sociale e saper suonare due accordi o 20.000 note al secondo o dondolare dolcemente il culo a ritmo non ti renderà mai superiore a il tuo calzolaio (perché certamente non saprai come fare un paio di scarpe o nemmeno come costruire lo strumento con cui stai cercando di masturbarti). Viviamo in una società in cui tutti abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Puoi sempre provare a sostenere che le tue ovaie, i tuoi seni o il tuo cazzo sono i più belli del mondo, ma se non dai e condividi alcuna emozione (duende, come teorizzano Lorca e gli zingari), se non aiuti nessuno a dimenticare/fuggire dall'orrore della vita contemporanea, sarai solo un altro piccolo egocentrico segaiolo. Preparati a soffrire, anche a morire, per realizzare i loro sogni. Trance: "Per risplendere devi bruciare" (John Giorno).

 

E) ORGANIZZARSI

Un esempio di com'è la vita di Gianna e François R. a casa:

- sveglia alle 05:30;

- esercitarsi/comporre musica fino a mezzogiorno (altrimenti presto ti troverai a offrire/vendere cazzate banali e inefficaci);

- pranzo veloce;

- poi la comunicazione, ma soprattutto il booking (= montare un vero e proprio tour, non solo 10 concerti di fila) fino a mezzanotte passata, tutti i giorni, weekend compresi, senza interruzioni o festività.

 

È orribile, è terribile, senza speranza perché all'inizio può esserci 1 risposta positiva su 300 email inviate, ma dopo 2 mesi di vita inchiodati a questa croce, sai che partirai forse per un anno intero, ovunque, per fare finalmente ciò che ti aiuta a vivere: la musica, e forse anche trascendere la gente ed farla evadere con te.

 

F) MUSICISTI

A proposito di possibili altri musicisti nel PUTAN CLUB: siamo un gruppo anarchico (non nel senso punkabestia- alcolo-drugy ma piuttosto maniaci bakuniani - che significa molto lavoro e responsabilità reciproche). Gianna conferma oltre 60 concerti all'anno (Europa) e François R. fa lo stesso (resto del mondo). Ciò che viene quindi richiesto a qualsiasi altro musicista (batterista o altro) è esattamente la stessa quantità di lavoro e responsabilità. Perché ci siamo promessi di non portare mai più nessuno in vacanza. Tutti i musicisti del PUTAN CLUB devono essere responsabili degli altri. Questo è anche il motivo per cui, finora, rimaniamo un duo suonando felicemente con i computer. Del resto, è sempre chi non ha mai sudato lacrime e sangue per organizzare un tour a lamentarsi che la minestra è troppo fredda, che il letto è troppo morbido e che domani bisogna alzarsi presto per raggiungere Oslo (per non parlare dell'incrrrrrrrrrredibile tortura di ottenere un visto o compilare un carnet ATA). … Gli artisti possono essere piuttosto arroganti.

 

Un altro punto, su questa orribile casta di musicisti: il nostro grado di aspettativa (per le prove o altro) non supera i 5 minuti, che esso sia famoso o meno. Perché, invece di aspettare qualche stronzo che non sa come svegliarsi, spazzolarsi i denti e partire in tempo, preferiamo passare altri 5 minuti con la figlia di François R. o rileggere l'Ode Marítima di Pessoa.


G) DOVE

Anni fa, Fabio Magistrali (meraviglioso fonico oltre che spettacolare musicista) ci diceva: “mai seguire gli altri, mai andare dove vanno tutti gli altri". Artisticamente, è ovvio, ma lo è ancora di più quando si tratta di imbastire un tour. Tutti sognano di esibirsi a Londra, New York, Berlino, Parigi (peraltro le città che pagano meno) - noi preferiamo le rotte più avventurose: gli angoli più reconditi dell’Europa, Asia Centrale, Africa, Oceania, Oceano Indiano, Maghreb dove l'industria musicale non ti porterà mai a causa dei bassi profitti. Siamo molto più fieri di aver suonato al Teatro Nazionale di Konibodom (Tagikistan) che di aver incendiato i festival Sziget o Vieilles Charrues.

 

H) DIVENTARE MILIONARIO (auto di lusso, mojito, droga e ragazzi nudi in bordo piscina)

Devi essere stupido se decidi di essere un musicista per fare soldi. Ci sono tanti altri modi per arricchirsi più facilmente: avvocati, dentisti, commercianti, politici, traders... Ovviamente tutti abbiamo bisogno di soldi in questa società ultra-capitalista, ma la nostra vera prima vittoria, più che suonare allo Sziget o Womads come abbiamo fatto, fu di potere pagare gli affitti e le bollette con il nostro lavoro, senza dover vendere hamburger al MacDonshit o correre per le città sotto l’egemonia di UBERalles o BOLT-in-Misery. Oggi, quasi senza agenzie (tranne veri amici fidati), senza media (tranne rari e cari scrittori) e praticamente senza casa discografica (tranne i nostri imperatori della resistenza), il PUTAN CLUB svolge una media di 150 concerti all'anno, dove vogliamo, quando vogliamo e con chi scegliamo. Europa, Cina, Asia centrale, Turchia, Nord America, Africa, Oceania, Oceano Indiano, Maghreb... e ci manca ancora molto, ovviamente. Nessuna agenzia, nessuna casa discografica, nessuna copertura mediatica te lo darà MAI. Resta quindi una tua scelta: puoi ovviamente continuare a sognare e sperare nell'arrivo del Principe Azzurro produttore. Ma non hai necessariamente bisogno di un manager, di un agente o di un'etichetta discografica per vivere (pagare affitti, bollette, ecc…) liberamente della tua musica.

 

Fino ad oggi PUTAN CLUB (e sotto diversi moniker) ha pubblicato 4 album, 5 film (Xinjiang, Djerid, Kurdistan, Senegal, Reunion) e sinceramente abbiamo dimenticato quanti chilometri e concerti abbiamo fatto.

 

Siamo stati invitati da molti festival (Amplifest, Pohoda, Moers, FMM Sines, Roskilde…) e abbiamo invitato diversi demoni (Lydia Lunch , Denis Lavant , Eugene S. Robinson, Lotfi Bouchnak…).

 

Gianna Greco (I): basso, voce, effetti, computer, elettronica

François R. Cambuzat (F): chitarre, vox, computer, elettronica

https://putanclub.org - Bandcamp

Pic : Triciclo /Barcelos